LA VIA DELLE STELLE (CD 2013)


LA VIA DELLE STELLE (CD 2013)


KATYA SANNA Sempre al lavoro su nuovi progetti sia musicali che di arte visuale
Sempre al lavoro su nuovi progetti sia musicali che di arte visuale, Katya Sanna è cantante, compositrice, pittrice, ricamatrice, molte le collaborazioni con artisti dai molteplici linguaggi artistici.
Ideatrice del blog “Il Ramo D’Oro” dedicato alle arti e culture di tutto il mondo. Vincitrice del “Premio Alda Merini” di “Rom’Art Independent Festival” con la sua performance “L’Approdo”.
Autrice della trilogia fantasy “Le Chant de l’Ange” presentata su “Il baco del millennio” di Rai Radio1 e dalla biblioteca comunale di Roma “Elsa Morante”
L’album “La Via Delle Stelle” (primo capitolo della “Trilogia delle Stelle” formata da “Storie di uomini di donne e di sogni” dedicato ai popoli migranti. e “Le Danze Elicoidali “)
è cd del mese della storico magazine musicale “Rockerilla”
– Per saperne di più visita il suo sito ufficiale: http://www.katyasanna.it/
– Seguila su Facebook: https://www.facebook.com/KatyaSannaUranus/

Coscienza.org
https://www.coscienza.org/emozioni-memorie-oltre-tempo-spazio/
Emozioni e memorie oltre i limiti umani di tempo-spazio


* Leonardo Micheli
Visionario. Apocalittico. Etereo. Come descrivere la musica di Katya Sanna? Come poterne afferrare il succo? In questa magistrale opera abbiamo un concentrato tale di creatività che risulta difficile anche al diretto interessato riuscirne a sintetizzare le peculiarità. Iniziamo con il dire che Katya Sanna (attiva al livello compositivo dal 1988) è una cantante vocalista e compositrice di melodie ed armonie che spaziano da atmosfere elettroniche, etniche ma anche romantiche e rarefatte. Come nei lavori precedenti anche ne "La Via Delle Stelle" i titoli dei brani sono ispirati da temi letterari, storiografici e antropologici tout court. Insomma oltre all'abilità artistica dal punto di vista compositivo si deve rimarcare una spiccata sensibilità culturale difficilmente rintracciabile altrove. "La Via Delle Stelle", uscito nel dicembre del 2013, sta ad indicare la via lattea che in un passato lontano era un punto di riferimento per il viandante che durante il pellegrinaggio doveva intraprendere il cammino che lo avrebbe condotto a Santiago de Compostela. E' interessante notare come il titolo di ogni traccia rimandi ad un significato specifico e dalle connotazioni profonde. Su tutti le seguenti mi hanno favorevolmente colpito: Mandria luminosa #1 è una traduzione in italiano di UL.HE parola usata dai sumeri per indicare le dodici costellazioni zodiacali. La rotta di Panspermia, è un' antica teoria secondo la quale la vita sulla terra sarebbe arrivata per mezzo di corpi celesti (meteore o stelle comete che attraversano lo spazio). Archenar deriva dal' arabo Al ahi al Nahrll e significa "la stella alla fine del fiume" ovvero la stella che fa parte della costellazione di Eriano ed è considerata la più luminosa dell' intera volta celeste, nonché la più vicina alla terra. Amasia, un nome ipotetico dato ad un supercontinente futuro che potrebbe derivare dalla fusione delle strutture continentali dell' Asia e dell' America del Nord. Freccia Del Tempo sta a significare la consapevolezza percettiva della direzione di scorrimento degli eventi temporali. Dopo il significato letterale veniamo alla musica. Riuscire ad individuare aggettivi validi per descrivere quest'opera richiede molta arguzia intellettiva. Andando ad intuito sembra quasi che Katya voglia trascinarci sul suono lunare. Astrarci dalla nostra quotidianità per immergerci in un universo fatto di stelle luminose, cataclismi, sistemi solari che permeano l' armonia di ogni pianeta. Stanley Kubrick avrebbe volentieri utilizzato una delle tante tracce (o forse tutte e dodici) per descrivere le scene epiche del film “2001, Odissea nello Spazio”.Una via lattea nell'interiorità umana proiettata al di fuori; verso altri mondi abitati da civiltà altre. Mi vengono in mente l'ambient e la musica sperimentale dei Lightwave, storico gruppo francese di metà anni ‘90. Le sinfonie spaziali di "Tycho Brahe" e di "Mundus Subterraneus". Una coltre onirica e ripetitiva che ossessiona e ammutolisce lo spettatore. Lo rende inerme, lo avvolge e lo proietta in uno stato di semi trance. Sullo sfondo la voce di Katya Sanna; un cantato che ci riempie di energia vitale. Ci dona l'attimo della maestosità di territori montuosi inesplorati. Di vastità oceaniche impossibili da vedere ad occhio nudo. Un viaggio astrale quanto mai lontano dalla realtà quotidiana. Un viaggio talmente profondo che vi prenderà per mano e vi condurrà nelle viscere del grembo materno. Là dove tutto scorre, nasce e si nutre. ”La Via Delle Stelle” è un' esperienza insolita ed unica. Non perdete tempo, ascoltatene tutti. Buon viaggio.

* Roma Suona 
http://www.romasuona.it/video-per-katya-sanna/
Nuovo video per Katya Sanna
Il brano fa parte del disco “La Via Delle Stelle” dell’artista, pittrice, cantante, musicista romana Katya Sanna
Ambient ed elettronica, una voce fuori dal comune e con una estensione davvero straordinaria,
Katya Sanna ci regala ancora una volta un meraviglioso viaggio attraverso mondi irrazionali e visionari.

* Andrea Trevaini
L’ascolto di questo disco, disponibile solo su piattaforma digitale, mi ha piacevolmente sconvolto;
noi del Buscadero non trattiamo la spage-age-music, ma talvolta, di fronte a questo pellegrinaggio spaziale (La Via Delle Stelle o La Via Lattea indicava il cammino del viandante diretto a Santiago di Campostela), non ho potuto restare indifferente. Ideale compositrice della sound-track di un re-make di Odissea nello spazio, Katya Sanna, che ha un curriculum artistico da far paura, in mille rivoli indirizzato, qui concentra spazialità sonore, miscelandola con la sua voce che definire celestiale, a questo punto, è riduttivo. Non per tutti; ma se prestate orecchio, Katya vi potrebbe stregare l’anima!

Erik Van Damme (Belgium)
http://www.snoozecontrol.be/reviews/2271/
What is the definition of art? To this question are several different possible answers . One loves sculptures, the other painting, but also inside , there is a variety of trends and tastes . Also music you can count under this heading . We focus mainly on the instruments used . Soundscapes hitting deep, violin parts that sound impressive magic , we all know it . But the best tool on earth remains ... the voice. Katya Sanna was an Italian artist who with her ​​album La Via Delle Stelle not only instrumental, but especially with her ​​vocal abilities knows the limits of unearthly beautiful music to enter . Art reduced to the purest sense of the word, we call it. The intimacy that La Via Delle Stelle is built , will not you just relax , she has a relaxant effect on your mind , heart and body . In defining Sanna's music, we read : Experimental Neofolk and ambient. Indeed, these styles are almost perfectly blended with each other . The often strange feeling drones sound anywhere overwhelmingly hard, but stay within the lines of the tolerant . And yes, we were equally silent . Because this kind of music you should listen mostly to a very subdued moment. Like me, the listener will then feel reborn . And then we have only just had the instrumental strengths . Now , one may voice so much distorted if one wants - that opportunities are there in these modern times , each person has a different natural voice that is not just gone to work with samples on a computer . One of them will also be horrified , while the other is amazed by what he / she hears . The voice of Katya Sanna however I compare with the legendary Sirens. They were very personable and sang beautiful songs . The travelers who passed their island could not resist the temptation . Then also ran their ship over the rocks and they were slain , because the Sirens wegzogen all life from their victims. Obviously we see Katya latter do not, but her exceptionally beautiful , intriguing voice brings you the same high spirits as legendary Sirens did . Each of these songs is indeed structured in the same way : very quiet beginning , drones carried away on the waves of the sea. Then the enchanting voice that seems to bring to you actually end up on the cliffs . Deepest and in supreme ecstasy Your heart breaks when you wake up after this trip , back to the harsh reality . You would think everything is on the same line it will not be that boring? But no, just by the special structure of her songs makes Katya Sanna sure you keep listening and above all feel . For La Via Delle Stelle is in all respects a sense plate. We gave it already , art reduced to its purest form , we do not see it all and do not see it often . Katya succeed here without any problem . La Via Delle Stelle is therefore not only a must for fans of Ambient Neofolk or typical , but for every music lover who listens to his / her heart . Just be careful that your boat does not sink when you land on the cliffs. This pulverizing beautiful gem of an album you will find:
http://katyasanna.bandcamp.com/album/la-via-delle-stelle

Maurizio Pupi Bracali
http://www.distorsioni.net/canali/dischi/dischi-it/la-via-delle-stelle
Sarà una coincidenza, o forse no, ma sono dodici i brani di questo “La via delle stelle” di Katya Sanna, come in egual numero le costellazioni dello zodiaco. E come le stelle del titolo e quelle delle costellazioni, anche questa dozzina di frammenti brilla di luce propria luccicando nelle profondità siderali di un suono suggestivo e affascinante. Katya Sanna è un’artista “vocale”, e come tale i riferimenti sonori sono quelli di chi conosce e apprezza una certa avanguardia colta e non massificata. Ed ecco che nella brevissima e iniziale Mandria Luminosa appare il fantasma di Meredith Monk, mentre in La rotta di Panspermia, permeata da un ritmo lento e ossessivo sono i vocalizzi tipici di John Di Leo a guidare le abbacinanti comete sonore che sfrecciano nel cosmo.  Spiritualismo, esoterismo e atmosfere etniche pervadono questi brani in cui Katya Sanna accompagna la sua voce cristallina semplicemente con i shruti box, strumenti a soffietto con un suono simile a quello dell’armonium, qui trattati con piccoli tocchi elettronici e percussivi, che evocano il minimalismo ripetitivo ed etnico di Terry Riley o La katya sannaMonte Young. Come nella cadenzata e arabeggiante Diorite dove in atmosfere a là Passion, di Gabrielana memoria, la vocalità esprime i sentimenti e il ricordo del grande Nusrat Fateh Ali Khan per poi discostarsene in due brani come Il braccio del cigno e Achenar, veri viaggi spaziali di astronavi interstellari perdute nelle oscurità siderali. Nel primo sembra di ascoltare una Sophia Baccini più ostica e meno commerciale, nel secondo ecco un ritmo spiralico e circolare da vera soundtrack da film di fantascienza dove i miagolii della cantante si muovono su un tappeto sonoro lento, cupo ed ossessivo. La fascinazione è tale che tutti i brani sarebbero da segnalare per le loro peculiarità: la quasi “gregorian chant” La Linio De La Konstelacioj, oppure Lyman-Alfa con echi di Diamanda Galas, e ancora il coraggioso esperimento di Anomalocaride dove una base sonora che ricorda i fiati e i tromboni più inconsueti del free jazz inglese (Keith Tippett) si dipana fino a che la voce ci prende per mano conducendoci nell’Africa di Miriam Makeba. katya sannaMa non si pensi che i molti riferimenti citati siano meri scimmiottamenti. Consapevoli o meno tali influenze creano un unicum personale grandemente suggestivo e ammaliante che fanno di Katya Sanna, a parere di chi scrive, un nome importante di una musica senza barriere ideologiche  e confini geografici. Digitando il suo nome su Google appaiono i link per conoscere e seguire le molte altre attività di questa multiforme artista e per scaricare o acquistare il cd fisico pubblicato solo in rete. “La via delle stelle” è un piccolo capolavoro che cresce ad ogni nuovo ascolto, consigliatissimo a chi non si accontenta di musiche leggere e semplicistiche, ma cerca la possibilità di addentrarsi in universi sonori più ricercati e rarefatti, meditativamente più profondi ed appaganti.


* Aldo Chimenti - Rockerilla
“Marzo 2014 - Disco del mese di Arcana Sonora”
Come diafana figura di vestale che presiede al sacro fuoco dell’Arte, Katya Sanna ci fa dono ci fa dono del suo bene più prezioso e lo consacra alla “via delle stelle” alla gloria del cielo fulgente che irradia i cammini della vita. Il cuo canto è il bacio di Calliope nel giardino di Urania, è il sorriso di luce e teorema rivelato, è cifra karmica che langue sulle scie dell’epigramma lunare, è cagione d’amore che lega alle sue reti di sirena incantatrice. Non v’è potere che tenga alle tentazioni delle Via Delle Stelle, tutto cade davanti allo splendore del coro astrale che accarezza il silenzio e lo pervade di arie sacrali si sussurri e respiri profondi, di enigmi notturni e voli trillanti. Il madrigale delle comete è la sua arma segreta, l’ordine cosmico delle cose riflesso nel diadema di note che l’autrice plasma e trascolora attraverso le gamme della sua voce catturante. La sinfonia delle sfere tradotta nelle forme della monodia erratica e dei suoni aerei, nella proiezione aurale che volge alle origini dell’ordine cosmico, agli albori della luce e del buio, alle origini della metrica e del disegno armonico. Verrebbe da chiedersi cosa c’è aldilà di queste 12 composizioni scritte sulle tavole di un pentagramma immaginario, ma lo stato di grazia magico è tale da comprimere ogni velleità logica razionale:
IL BELLO DEL MISTERO NON E’ RISOLVERLO, MA ACCETTARLO SENZA SPIEGAZIONE.  
Scaricabile in rete: www.katyasanna.it     

* Eddie Gibson
http://www.musicreviewdatabase.co.uk/2014/03/discovery-katya-sanna-achernar.html
"Discovery: Katya Sanna - Achernar"
I've come to expect the weird and wonderful requests sent in by artist from around the world. But there's always that glimmer of one-upmanship as the months pass, and the request pile in. What I find isn't your average music, and right here, on this page, is some of the most extraordinary music I’ve ever heard. Effortlessly brilliant in terms of musical quality, but hopeless at making a mainstream push unless it's respected and heard by the weird folks at Sigur Ros, or through Michael Gira's school for the abnormal. Katya Sanna, as Italian artist (in music and design,) had been releasing music for a number of years, many of which I've checked out through last.fm. La Via delle Stelle is her ??? album, with neo-folk at its heart. "Achernar" is different to the others though. There’s something about its structure which stands out as a stranger in a group of ethereal recordings. This track is specifically strange because of its deep bass which completely took me by surprise. I was half expecting the ambience to continue, but Sanna took it in a completely off-beat direction. The bass pounds with distortion, offering up the parallel to Sanna's high pitched and experienced vocal which compares to layered female vocalist like Julianna Barwick and Grimes. "Achernar", like most of La Via delle Stelle is a lesson - there's always something ready to amaze and confuse, don't just expect the norm, because when someone creates the anti-norm... Well, mind-blown basically.

* Marco Maresca
http://asapfanzine.blogspot.it/2014/04/katya-sanna-la-via-delle-stelle-e-un.html
Katya Sanna, La via delle stelle è un nuovo album che esplora le vastità
Katya Sanna è una cantante e compositrice che da anni si dedica alla creazione di originali atmosfere elettroniche, etniche, ma anche romantiche e rarefatte. I suoi brani sono spesso ispirati da temi letterari: fiabe, miti, leggende di tutto il mondo. Ha già al suo attivo parecchi album, l'ultimo dei quali è un'autoproduzione intitolata La via delle stelle. E' chiaro che si tratta di un album parecchio sperimentale. Un viaggio che tocca le immensità dello spazio, con le sue stelle (Achernar), le costellazioni (La linio de la konstelacioj)e i meteoriti (La rotta di Panspermia), ma anche la vastità del tempo: fossili di milioni di anni fa (Graptolite), animali estinti (Anomalocaride), ipotetici supercontinenti futuri (Amasia). Non ci sono testi, solo sperimentazioni vocali di quelli che possono essere i suoni più adatti per l'argomento dei brani. Non è un album di facile approccio e sebbene gli argomenti trattati suggeriscano un grande senso di apertura non è nemmeno un cd il cui ascolto può aiutare a rilassarsi e ad allentare le tensioni. Di fronte alla vastità degli spazi e alla profondità degli abissi, la reazione più prevedibile dell'uomo è il terrore. E infatti è un senso di inquietudine quello che si prova, magari inizialmente anche di fastidio per l'uso fin troppo marcato della shruti box, strumento in legno tipico della tradizione indiana che il nostro orecchio, stordito com'è dalle tecnologie digitali, riconduce però al rumore di un cd che salta. Altre volte invece, come in Lyman-alfa e soprattutto La linio de la konstelacioj, c'è un suono persistente che rimane alla stessa frequenza per tutto il brano. Se si riesce ad entrare in risonanza con quella lunghezza d'onda, può anche essere piacevole, ma di certo non è per tutti. Difficile quindi davvero apprezzare la musica di Katya Sanna, eppure va ascoltata. Bisogna provarci. Stendersi sul letto e lasciarsi trasportare, ovunque il viaggio possa portare. La voce della cantante viene comunque in aiuto in modo rassicurante, a volte, come in Anomalocaride, anche quando non si capisce se il cd salta per davvero o è solo un'impressione. Ed è nell'ultimo brano, Freccia del tempo, che il senso di piccolezza nei confronti di uno spazio superiore viene ridimensionato e viene data una precisa direzione di scorrimento degli eventi temporali. Sì, c'è da dire che alla vastità immensa del cosmo non si è mai troppo abituati, così come alla sperimentazione troppo spinta, ma riuscire a stupirsi è un bene.

* Roma Suona
Katya Sanna, una sirena a Roma
Una storia ultra decennale con un mare di musica che le ha attraversato la sua voce.
Nata a Narni ma adottata da Roma Katya Sanna è un miracolo della natura, una voce che ammalia ed ipnotizza, i suoi acuti sono fantasia e meraviglia.
Questo disco ancor più “minimale” dei precedenti è una sorta di evoluzione straordinaria, una matura evoluzione della sua personalità.
Echi lontani tradotti e supportati da minime musiche e segnali elettronici dove sparisce l’effetto musica come volgarmente è conosciuta, qui si va oltre ogni immaginario perchè accadono cose che raramente si ascoltano.
Il disco non è per niente di quelli “facili” però ti fa innamorare, perchè trasporta la mente oltre l’ostacolo delle banali improvvisazioni sbiadite che quasi sempre si palesano in questi frangenti perchè “La Via Delle Stelle” è una via di fuga dall’ovvio tematico.

* Valentina Zardini 
http://www.soundmagazine.it/blog/2014/03/05/la-via-delle-stelle-di-katya-sanna/
Ho anticipato questo post dal video dell’installazione artistica, poichè credo sia d’obbligo addentrarsi in questo modo in “La via delle stelle”.
Dal comunicato stampa sono chiare le intenzioni di questo lavoro: “In passato la “via delle stelle”, ovvero la Via Lattea, indicava il cammino al viandante durante il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela. Per questo album La Via Delle Stelle è intesa si come guida terrestre, ma anche come una proiezione celeste sulla Terra. All’album è collegata l’omonima installazione che rappresenta sinteticamente la Via Lattea “atterrata” sulla Terra“.
So che tutto questo può sembrare enigmatico e pretenzioso, ma vanno tenuti in considerazioni vari fattori: il lato artistico dell’opera, l’inevitabile connessione con la natura, l’aspetto ancestrale della musica.
Quella che di base viene definito “world music”, viene qui integrata con elettronica, jazz, influenze etniche, per condensare in un fiume dalle tinte scure, ma limpide. Canti mantrici, suoni minimal, un’attenzione particolare agli arrangiamenti, che difficilmente suonano come “già sentiti”, ma anzi, denotano un’impronta personale ed indovinata. Quel che emerge è  non solo un’attitudine meravigliosa alla composizione, ma anche una grande capacità nello scegliere come esprimere il suo progetto artistico, con equilibrio ed efficacia.
Mi sembra molto riduttivo vederlo solamente adatto ad installazioni artistiche, poichè tra le mani abbiamo un vero e proprio album, in grado di stare benissimo in piedi sulle proprie gambe. Credo che per apprezzarlo serva dedicarci il necessario tempo, abbracciandolo ad occhi chiusi, rilassando le spalle, liberi di farsi attraversare da tutti i suoni più tribali, misteriosi, legati alle radici, proprie ed altrui.


* Keller
Italian singer and songwriter Katya Sanna is blessed with an impressive vocal range, and writes intimate and personal songs, drawing on a number of influences for her lyrics. Katya is also a writer, poet, producer, embroiderer, painter and an award-winning multi-media artist.
Katya has a strong interest in myths and legends, researching and blogging about stories from all over the world, and these strongly influence her songs.
Released in December 2013, 'La Via Delle Stelle' (The Way of the Stars) is Katya's fourth album, and is accompanied by an art installation of the same name which represents the Milky Way recreated on earth. You can view the video of this on YouTube.
Katya enjoys collaborating with other musicians, and specifically seeks out artists working within a wide range of genres and styles, including soundtracks, jazz, ancient music and heavy metal.
'La Via Delle Stelle' opens with 'La Mandria Luminosa #1', an acapella, chanting track which would feel at home sung around a Beltane bonfire. It's a provocative and unapologetic way to open, but it's also inspiring, enlightening and truly refreshing. You already know that this is something different; that you won't have heard anything quite like this before. This album is not what you're expecting it to be.
The album leads on to 'La Linio De La Konstelacioj', the ghost-like vocals accompanied only by an instrumental droning. We've moved from the wilds of the outdoors, to the serenity of a cathedral. You can hear the voices echoing around the masonry, rising up into the arches of the ceiling. But it's dark and sinister too, full of gothic romanticism and heartbreak.
 I wish I could write about every track individually for you, each one has its own story, its own characters and setting. Its own atmosphere and theme. Each song is a novel in itself. Track four, ' La Rotta Di Panspermia', sees the first introduction of a male voice, and when the female vocals join it, it becomes clear that this is not a duet, it is a dance.
 The album is also punctuated with instrumentals, each perfectly balanced against the rest of the album, designed to take you on another journey that you weren't expecting. There's exotic pieces such as 'Diorite', bringing up images of foreign lands. There's 'Amasia'; like the most terrifying lullaby you've ever heard, terrifying in its contrast between the naive, innocent vocals and the ominous, foreboding instrumental.
 There's deep-rooted magic here. Ancient magic. Stories of girls lost in forests, lovers left on windswept cliffs, monsters lurking in the shadows, lurking within ourselves. And it's beautiful too. Like the flawless face of a blue-eyed child whose eyes hold echoes of pain and wisdom far beyond their years. Katya Sanna finds the darkness in the light, the pain in the peaceful, the screams in the silence. Part unnerving, part embracing, part comforting, 'La Via Delle Stelle' will leave you open and vulnerable - so you better watch out what hides in the shadows, because it might just find its way in.

Roberto La Ricca e Anna Maria Morsucci
Sirio: Mensile di Astrologia oroscopo e scienze paranormali. Marzo 2014
Cantante, compositrice e sensibile artista romana a tutto tondo
Katya Sanna presenta il suo nuovo CD “La Via Delle Stelle”,
un lavoro particolarmente in sintonia con gli amanti delle stelle della nostra storica rivista.
La Sanna è anche ricamatrice di arazzi, decoratrice, pittrice e ha esposto in luoghi prestigiosi sia all'estero sia in Italia, nel 2010 ha partecipato al "Rom'Art Independent Festival" con la sua performance live “L’approdo”  ha vinto il "Premio Alda Merini" per il contenuto emotivo ed evocativo e per la capacità di associare sonorità distanti dall’abitudinarietà del presente”. I testi dei suoi brani spesso sono ispirati da temi letterari, fiabe, miti, leggende di tutto il mondo.
La “via delle stelle”, ovvero la Via Lattea, 
indicava il cammino al viandante durante il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela.
Nel suo lavoro è intesa come guida terrestre, ma anche come una proiezione celeste sulla Terra.
Un cd squisitamente uraniano (l’autrice è un Acquario) caratterizzato da grande fantasia ed originalità,
sia per forma innovativa che per contenuto espressivo.
Colpisce la bellissima voce di Katya che evoca distanze e spazi siderali ed interiori di grande suggestione. Per informazioni sul CD http://katyasanna.bandcamp.com/album/la-via-delle-stelle
Per approfondire la conoscenza dell’artista www.katyasanna.it

* Marcello Berlich 
http://crampi2.wordpress.com/2014/01/26/katya-sanna-la-via-delle-stelle-autoprodotto/ 
Avevamo avuto modo di ascoltare Katya Sanna già qualche anno fa, col suo “Cuore di vetro”;
la ritroviamo oggi con questo suo nuovo lavoro, sempre nel solco della ricerca che già allora ne distingueva l’impronta stilistica.
Il titolo è più che mai indicativo: le dodici tracce che si dipanano lungo “La via delle stelle”  - ovvero La Via Lattea –  disegnano un viaggio siderale nelle profondità cosmiche: suoni rarefatti, riverberi, tappeti elettronici dal forte sapore ambient, scarne percussioni che accompagnano un’espressione canora all’insegna di vocalizzi dal sapore quasi lirico, erigono una cattedrale sonora dagli spazi ampi e suggestivi.
Un viaggio cosmico che però in alcuni frangenti (come nel più classico dei paradossi) sembra ricondurci a spazi più vicini a noi, come quelli, appunto, di una cattedrale gotica, con suoni ed atmosfere a tratti medievaleggianti, (ed infatti l’artista ricorda come la Via Lattea indicasse il cammino ai pellegrini verso Santiago del Compostela) che possono ricordare, alla lontana, certi episodi dei Dead Can Dance; in altri frangenti, complici le percussioni, ci si trova di fronte a sonorità dai toni orientaleggianti, come se ci si trovasse nell’intimità riflessiva di un giardino zen.
“La via delle stelle” è uno di quei lavori dei quali, onestamente, si può dire che si fa prima ad ascoltarli che non a parlarne: e questo non solo e non tanto per la loro ‘complessità’, quanto perché è proprio nella loro natura il toccare le corde ‘emotive’ dell’ascoltatore, suscitando così reazioni di volta in volta diverse (estasiate, affascinate, intrigate, talvolta magari annoiate): caratteristica certo comune a tutta la musica, ma che in dischi di questo tipo assume un peso decisivo.
Importante sottolineare, per questo, come il lavoro di Katya Sanna (coadiuvata da un manipolo di ospiti trai quali, per ruolo anche in fase produzione, si distingue Fabio Franchini) sia liberamente ascoltabile online sulla piattaforma Bandcamp, mentre su Youtube è visionabile la video-installazione che accompagna il lavoro.

Entering Somnabulistic City
When listening to the latest CD by Italian singer/songwriter Katya Sanna, I was totally unsure of what to expect. After the album started, though, I found myself presently entranced, like falling, falling, falling, carefree, down a dark, black hole someplace that, somehow, kept the effects of entropy and inertia out of the equation.
This is a beautiful experimental, stream-of-consciousness foray into the deepest recesses of the unconscious – a dimension of dreams; images of astral projection and an incredibly unique musical poetry. There are actual words sung – in Italian – in places, as well as a lot of interesting swooning and experimental crooning that, along with the ethereal synthesizers and other electronica that backs it up.
La Via Delle Stelle is truly an independent masterpiece; something that I would never expect to find at some crass music department at a big box store – of course not – those places sell nothing but top 40 garbage. If your area has any good independent record stores in it, chances are, you might be able to find it there, but as it is, for right now, anyway, the best way to come across Katya’s beautiful work is to go to her website: http://www.katyasanna.it
If you’d like a description of Sanna’s delectable sound, think of the dreamy, late-night operatics of Julee Cruise combined with the meditative chanting of Enya, with a little Vangelis mixed in. This CD is the perfect album to play when you’re going to bed for the night; the perfect lullaby that will have you in another world before you fall into a full sleep.
I can’t name a variety of tracks that stand out, since they’re all so seamless and as an album, La Via Delle Stelle is one of those rare delights to which you must listen all in one sitting. It’s hypnotic, breathtaking, lighter than air and unbelievably beautiful.
One other place to check out her music is her Bandcamp page – http://www.katyasanna.bandcamp.com/album/la-via-delle-stelle – through there, one can access Sanna’s current and past music – as free downloads! This one is only the latest in a string of inventive albums she’s put out in the last 5 years or so. All quite creative and with her Katya’s own imaginative stamp on them. Enjoy!

And now for something completely different. Not content with graduating from the Art Institute in Rome, being a published author, an accomplished embroiderer and prominent blogger on mythology and art, Katya Sanna is a hugely individual composer and singer. In 2009 she released the “Grand Tour” which included her version of songs by The Beatles, Peter Gabriel, Kate Bush, Tori Amos, David Sylvian among others. In 2010 she won the Alda Merini Award at the Rom’Art Independent Festival with her live performance “The Landing” which had outstanding emotivce and evocative content. Katya has just released her new album “La Via delle Stelle” (The Way of the Stars) which superbly showcases her vocal and writing talents. There is an intriguing, almost ancient sounding use of a voice which has a range of four octaves to create unique melodies. The best advice is to listen yourself on Katya’s Bandcamp site.  

Un'artista con la A maiuscola: Katya Sanna, tra creatività, mistero ed oroginalità  
Katya Sanna è un’artista a 360°:definirla solo cantante o musicista è puramente riduttivo,in quanto i suoi interessi abbracciano non solo la musica,ma l’arte tutta(è difatti anche scrittrice, decoratrice e ricamatrice e se andate nel suo sito potrete saperne veramente di più sul suo conto: http://www.katyasanna.it).
Parlando poi delle sue innumerevoli collaborazioni musicali,sono davvero tantissime:impossibile elencarle tutte,ma possiamo dirvi che Katya ha spaziato su tutti i generi collaborando con tanta gente di estrazione artistica diversa,dalla musica popolare antica all’heavy metal…..
Oggi ci occuperemo del suo nuovo cd:”la via delle stelle”è un lavoro difficilmente etichettabile,in cui la ricerca sonora è al centro dell’attenzione;il disco è una sorta di concept legato alle costellazioni e all’osservazione delle stelle,così come uno sguardo che osserva antiche tradizioni e rituali(e difatti tornano via via nei pezzi anche altri temi cari alla nostra musicista;ricordiamo che lei stessa cura un blog interessantissimo legato a leggende e miti di altri tempi,ma non solo anche tarocchi e quant’altro: http://ilramodoro-katyasanna.blogspot.it/2013/06/tarocchi-musei-storia-arte-tarot.html e,perchè no,anche il futuro stesso!
Il disco inizia con una breve e misteriosa introduzione dal sapore ancestrale chiamata”La mandria luminosa”,solo voce e percussioni ottenute con dei sassi(il titolo è ispirato alle costellazioni zodiacali;così le chiamavano i sumeri);e si continua sulla medesima ispirazione con le melodie antiche di”La linio de la konstelacioj”:la bella ed evocativa voce di Katya crea un tappeto spettrale ed oscuro,accompagnata solo dalla shruti box(uno strumento indiano simile all’harmonium).
Si continua a sperimentare con”Graptolite”,all’insegna della ricerca sonora(con la voce che evoca melodie antiche su uno sfondo tenue di percussioni appena accennate),così come su”La rotta di panspermia”,un altro tassello che sfugge alle definizioni,dal sapore magico ed”occulto”(complici anche gli inquietanti reverse che lo solcano)e con un sentore in più d’avanguardia(tra tastiere raggelanti e squarci elettronici sullo sfondo).
L’amore per un certo sound contemplativo e dark viene confermato anche su”Braccio del cigno”(un brano dai tenui toni spaziali,notturni ed onirici)e su”Achernar”(ipnotico ambient drone di battiti electro analogici,in cui la voce di Katya si fa a tratti riflessiva,a tratti sperimentatrice e vellutatamente provocatoria)….e l’ambient si fa più meditativo e trascendentale su”Diorite”,ispirato ad un’antica e durissima roccia:anche la voce torna ad evocare civiltà passate,mentre i loop di sottofondo si fanno incessanti ed avvolgenti nella loro ossessività(quasi un mantra dell’inconscio).
“Anomalocaride”è un brano più disteso e scorrevole(ispirato ad un animale estinto),anche se la voglia di sperimentare non viene mai meno:la pacatezza è forse meno umbratile,ma sempre affidata ad affascinanti spirali sonore(anche la voce quando appare,crea una melodia più rilassata,memore di influenze”etniche”)….il finale è un loop elettronico dal sapore insolito.
L’album non finisce mai di stupire,attimo dopo attimo,ed ecco arrivare”Amasia”,la descrizione di un continente”futuro”attraverso un drone spaziale(complice un synth trattato da un phaser)ed una bellissima melodia vocale,di una dolcezza estrema(quasi in contrasto con l’asprezza suggerita dallo sfondo sonoro);”Lyman-alfa”enfatizza ancora di più questa delicatezza,i vocalizzi sono più ariosi e perfino più”solari”,se mi si può concedere il termine(anche il sound sottostante sembra seguire quest’ampiezza dinamica,tra riminiscenze orientali e solchi ambient che tornano ad essere meditativi)….Katya dà ampio sfoggio delle sue doti vocali;madre natura l’ha davvero dotata di corde vocali magiche…una vocalità davvero impressionante che emoziona scuotendo l’”Io”interiore.
Poco prima della fine del disco ci troviamo di fronte alla seconda parte di”Mandria luminosa”,che si ricollega brevemente alla prima,con un tocco etereo e sperimentale in più;e,infine,la chiusura affidata a”Freccia del tempo”,che è-come spiega la stessa Sanna-”Consapevolezza percettiva della direzione di “scorrimento” degli eventi temporali”;tornano le avvolgenti spirali”cosmiche”presenti in altri brani(ma qui ulteriormente evolute),così come una vocalità dolce e allo stesso tempo onirica(ed i reverse inquietanti,che donano un tocco psichedelico al finale).
Un disco bellissimo,innovativo,che rifugge qualsiasi definizione;la voce di Katya è davvero magnifica ed evoca mondi passati,presenti e futuri in un mix completamente inedito,mai sentito prima….un lavoro eccellente,carico di sperimentazione,ma estremamente godibile,in cui”creatività” ed “originalità” sono le parole d’ordine,le chiavi di lettura per questo magico universo sonoro….Potrei definirlo “drone onirico”,”progressive ambient”o “dark etno folk”,ma nessuna delle definizioni renderebbe giustizia all’originalità di Katya:l’unica cosa che posso consigliarvi è di ascoltarlo e di amarlo come ho fatto io,perchè il disco merita davvero.
Katya Sanna:un’artista vera da scoprire;una volta entrati nel suo magico mondo,non lascerete più le sue particolari atmosfere e verrete catapultati in un vortice emozionale carico di fantasia e mistero! Lasciatevi guidare dalla sua incredibile voce e dalla sua musica….non ve ne pentirete!

Katya Sanna è un personaggio quasi imbarazzante, poichési tratta di un’artista che ha collezionato elogi in tutte le forme di arte in cuisi sia cimentata e ne ha sperimentate molte: oltre alla musica, ha coltivatoinfatti con successo poesia, pittura, fotografia. Qui su Ver Sacrum non è certoun nome nuovo: a suo tempo, infatti, avevamo già parlato dei suoi dischiprecedenti come Grand Tour oppure Cuore di Vetro ed avevamo evidenziato quantofosse centrale per lei lo studio delle possibilità offerte dalla sua vocestraordinaria. Oggi la ritroviamo con La Via delle Stelle, che è decisamentel’opera di una professionista. Il titolo fa riferimento al percorso delpellegrinaggio verso Santiago de Compostela: già questa scelta fa intuirequanto la sua musica sia pervasa da una spiritualità particolare, che non hanulla di religioso ma appare piuttosto legata agli elementi primari così come siconoscono da certe teorie filosofiche dell’antichità. Come negli altri lavori,poi, la musicista sembra trarre ispirazione da tendenze varie che riesce acombinare in modo originale ed interessante. La componente etnica o ancherituale ha un ruolo importante: essa è usata non tanto per creare atmosfereoscure ma come mezzo finalizzato alla ricerca di soluzioni musicali e sonorediverse ed inconsuete, con scenari a volte ariosi, a volte introspettivi edonirici, mai comunque convenzionali o già sentiti. Così possiamo anche trovarela libera sperimentazione vocale sulla base elettronica uniforme oppure l’usodi strumenti ‘esotici’ come lo shruti box. Non si creda che l’ascolto siaostico o destinato a pochi ‘eletti’: La Via delle Stelle risulta assolutamente  gradevole ed accessibile a chiunque.Scendendo un po’ più nel dettaglio, menzioniamo la deliziosa opener, “MandriaLuminosa”, che rispecchia la vena ‘etnica’ dell’autrice, ma le sottraefisicità  per conferirle un tocco dileggerezza; subito dopo, “La Linio De La Konstelacioj” imbocca già la stradadella sperimentazione: vi si percepiscono echi dei Dead Can Dance ma il finaleè letteralmente ‘cosmico’. Ancora ‘cosmico’ è, a mio avviso, il termine che siadatta poco dopo a “La Rotta Di Panspermia”: i suoni si arricchiscono dimisteriose sfumature di impronta quasi tribale ed anche il canto, nella suauniformità, risulta in qualche modo enigmatico; “Braccio Del Cigno” potrebbeaddirittura essere la colonna sonora di una spedizione nello spazio. Più in là,si ‘annusano’ sempre i Dead Can Dance in “Diorite” e se, in “Lyman-Alfa”, leforme musicali sono diventate piuttosto complesse e  “Mandria Luminosa #2” sembra integrare inpochi luminosi secondi il discorso iniziato con l’opener, la conclusiva“Freccia Del Tempo” sancisce quello che, per quanto arrivati fino a questopunto, potevamo non aver ancora capito: il passaggio ad un mondo ultraterreno.Chi fosse interessato all’esperienza de La Via delle Stelle, troverà qui tuttele informazioni.

* Emiliano Santoro - http://www.rockit.it/
Leggere sul web che Katya Sanna è pittrice, decoratrice e ricamatrice, evidenzia di giallo tre arti che confluiscono tutte ne "La Via delle Stelle":  dodici tracce cariche di estensioni vocali ricamate e melodie surreali dipinte. Tema del disco: un pellegrinaggio sonoro sulla strada per Santiago de Compostela.
Minimalismi techno sono l'oltranza nell'accompagnare la voce e a tratti risollevano, forse involontariamente, le sorti del disco. L'influsso è delle percezioni eteree di Vladislav Delay e corpose di James Holden; mentre Cocteau Twins, Dead Can Dance e la 4AD tornano alla mente nell'ascesi perpetua della voce della Sanna, che pretende di drammatizzare il suo immaginario sonoro.
Ogni titolo è il rimando caotico a un corso e ricorso storico: Sumeri in "Mandria Luminosa #1", l'Esperanto in "La Linio De La Konstelacioj", l'età primigenia in "Graptolite". Si ricrea un contesto, che è anti-storico, nel senso che non vi è una sola epoca tematica di riferimento, bensì un collage e un reportage da spazi e tempi divergenti, accomunati dalla pretenziosità. Tutto poggia sull'apparenza di suggestione la propria ragion d'esistere come musica. Non c'è profondità, è un capriccio accademico e artistoide: un album di distensione e sfoggio delle proprie possibilità vocali. Si vien fuori dall'ascolto facilmente, a cuor leggero, di sicuro illesi. Decisamente prescindibile, seppur piacevole.

* Massimo Lo Bianco 
http://www.party-addict.com/katya-sanna-la-via-delle-stelle/
Katya Sanna – La Via Delle Stelle
Katya Sanna, cantante vocalista compositrice di melodie e armonie che spaziano da atmosfere elettroniche, etniche, ma anche romantiche e rarefatte. I testi dei suoi brani spesso sono ispirati da temi letterari, come la sua ricerca su fiabe, miti, leggende di tutto il mondo. Oltre a realizzare lavori solistici ha collaborato con artisti dalla cultura diversa attraversando così molti generi: colonne sonore, jazz, musica antica, heavy metal, progetti multimediali di musica arte visiva e poesia. Diplomata all’Istituto d’Arte di Roma, ha frequentato corsi di ricamo Haute Couture e Crochet de Lunéville presso Elisabeth Roulleau (Lione), Silk Ribbon e Stumpwork presso la Scuola di ricamo Alta moda di Katerina Kouzmina (Roma), Corso di Arazzo presso la Scuola di Arti Ornamentali di Roma. Ha lavorato all’organizzazione di allestimenti di mostre di arte contemporanea, ha frequentato stage per costumista negli studi televisivi di RAI1. Impegnata anche come ricamatrice e decoratrice. Nel 2009 ha pubblicato 2 album: il cd di poesie “Impronte di Calliope”, e “Grand Tour” dove rilegge e reinterpreta brani di The Beatles, Fabrizio De Andrè, Peter Gabriel, Kate Bush, Tori Amos, David Sylvian, Joan Baez-Ennio Morricone, Faust’O, ed un omaggio a Cathy Berberian. Nel 2010 partecipa al “Rom’Art Independent Festival” con la sua performance live “L’approdo” vincendo il “Premio Alda Merini” per il suo contenuto emotivo ed evocativo per la forza espressiva e la pura capacità di associare sonorità distanti dall’abitudinarietà del presente. Nel dicembre 2013 il nuovo CD e l’installazione “La Via delle Stelle“. E nel febbraio del 2014 si aggiudica il primo posto vincendo il contest “Band of the week” del web magazine Flowersinagun.com, e nel numero di Marzo dello storico magazine musicale Rockerilla l’album “La Via Delle Stelle” ha ottenuto la menzione speciale di “Disco del mese di Arcana Sonora”.
http://www.katyasanna.it/

* Nicola Orlandino - Son of Marketing
http://www.sonofmarketing.it/introducing-katya-sanna/
Introducing Katya Sanna
Katya Sanna è un cantante e compositrice romana che focalizza la sua musica su melodie e armonie che spaziano da atmosfere elettroniche, etniche, ma anche romantiche e rarefatte. I testi dei suoi brani spesso sono ispirati da temi letterari, come la sua ricerca su fiabe, miti, leggende di tutto il mondo. Oltre a realizzare lavori solistici ha collaborato con artisti dalla cultura diversa attraversando così molti generi: colonne sonore, jazz, musica antica, heavy metal, progetti multimediali di musica arte visiva e poesia. Un’artista a tutto tondo che predilige la contaminazione fra arti e generi. Vi presentiamo lo streaming del suo ultimo disco (e installazione) La Via delle Stelle.

Katya Sanna sale sulla "La Via Delle Stelle".
Al nuovo album della cantante è collegata un'istallazione d'arte
La “via delle stelle”, ovvero la Via Lattea, intesa come guida terrestre, ma anche come una proiezione celeste sulla Terra. All'album di katia Sanna è collegata l'omonima installazione che rappresenta sinteticamente la 
Via Lattea "atterrata” sulla Terra.
Katya Sanna, è una cantante vocalista, compositrice di melodie e armonie che spaziano da atmosfere elettroniche, etniche, ma anche romantiche e rarefatte.
I testi dei suoi brani spesso sono ispirati da temi letterari, come la sua ricerca su fiabe, miti, leggende di tutto il mondo. Oltre a realizzare lavori solistici ha collaborato con artisti dalla cultura diversa attraversando così molti generi: colonne sonore, jazz, musica antica, heavy metal, progetti multimediali di musica arte visiva e poesia.
Come pittrice fra le esposizioni ricordiamo: "Eco Style" al Palazzo delle Esposizioni, Roma; RossoCinabro, Roma; "OpenARTmarket" nei locali della Fonderia delle Arti, Roma; Red Gate Gallery, Londra (UK); Atelier Gustave di Montparnasse, Parigi (Francia); Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto di Roma; Galleria Geraldes Da Silva, Porto; Casa della Cultura Santa Cruz, Madeira (Portogallo); Vinyl Art Show nei locali del Hoodlums Records, Tempe (Arizona-US); Palacongressi di Agrigento Mostra Internazionale d'arte moderna e contemporanea, “Agrigento Arte-Segnali del Tempo”; in occasione della Biennale di Venezia 2009 “Making (our) World”nei locali della galleria Aura Art Gallery; Galleria Poliedro, Trieste; Galleria Monteoliveto, Napoli-Nizza. E’ anche autrice della trilogia fantasy “Le Chant De L’Ange” presentata su “Il baco del millennio” di Rai Radio1. Nel 2009 ha pubblicato 2 album: il cd di poesie “Impronte di Calliope”, e “Grand Tour” dove rilegge e re interpreta brani di The Beatles, Fabrizio De Andrè, Peter Gabriel, Kate Bush, Tori Amos, David Sylvian, Joan Baez-Ennio Morricone, Faust’O, ed un omaggio a Cathy Berberian.
Nel 2010 ha partecipato al "Rom'Art Independent Festival" con la sua performance live “L’approdo” vincendo il "Premio Alda Merini" per il suo "contenuto emotivo ed evocativo per la forza espressiva e la pura capacità di associare sonorità distanti dall’abitudinarietà del presente".
"La Via Delle Stelle" è disponibile in free streaming su